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Eventi e speciali

Demopatìa

Demopatìa

Luigi Di Gregorio presenta il suo libro

Informazioni utili

  • Categoria: Pubblicazioni
  • Data: 12/09/2019
  • Dove: Lecce
  • Indirizzo: Officine Culturali Ergot - Piazzetta Falconieri
  • Costo: Ingresso libero
  • Orario: 19.00
  • Telefono: 339/4313397 (info)

Demopatìa

Sintomi, diagnosi e terapie del malessere democratico" (Rubettino)

L'autore dialogherà con Dino Amenduni, comunicatore politico di Proforma. Modera Pierpaolo Lala, giornalista, addetto stampa e curatore della rassegna.

L'autore. Luigi Di Gregorio è docente diComunicazione pubblica, politica e sfera digitale e di Web e Social Media per la Politica all'Università della Tuscia.

Il libro. Cosa è successo alle nostre democrazie? Perché vivono una crisidi legittimità e di performance proprio quando sembravanoindiscutibilmente vincenti? A partire da numerosi sintomi,diffusi in tutto l'Occidente, il volume giunge a una diagnosi alargo spettro e perviene alla conclusione che la democrazia èaffetta da demopatìa. È malata perché è malato il demos. E ildemos si è ammalato "inevitabilmente", per una sorta dipatologia autoimmune e degenerativa, che è il prodotto dimutamenti fortemente voluti in tutto l'Occidente. Il malesseredemocratico è il derivato della lunga transizione allapostmodernità: individualizzazione, perdita di senso sociale,fine delle metanarrazioni, crisi del sapere, delle istituzioni edelle autorità cognitive, narcisismo, nuove percezioni econcezioni di tempo e spazio, trionfo della sindromeconsumistica e della logica totalizzante dell'"usa e getta" cheormai si applica in ogni ambito esistenziale. I grandi motori diquesto cambiamento sono i mass media e le innovazionitecnologiche. Hanno accelerato la transizione postmoderna,incrementando le logiche della società dei consumi: istinti,istanti, immaginario, neoreale mediatico più rilevante del reale"empirico", politiche simboliche che dominano sulle politichereali, verità "diffuse" e personalizzate. La democrazia che nederiva, mediatizzata e psicologica, sembra una sondocraziapermanente, i cui leader assumono le caratteristiche deifollower (inseguitori dell'opinione pubblica) e in cuil'opinione si fa emozione pubblica, tanto è diventata volatile evolubile in una dinamica istantanea. Le terapie proposte finqui, per uscire dalla crisi, sembrano spesso velleitarie. Non sisalva la democrazia immaginando retromarce della storia,evocando il ritorno a una presunta età dell'oro o confidando inindividui iper-razionali che non esistono. C'è una sola stradapercorribile: fare i conti con noi stessi. Se non si parte daldemos, non esiste cura democratica.


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