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Itinerari

Torre Inserraglio

Mappa Torre Inserraglio
Categoria: Itinerari Subacquei
Nardò (Le): Torre Inserraglio

La localita' e' da pochi anni sede di un villaggio turistico che da giugno a settembre rende facile l'accesso a mare mediante un tavolato su palafitta. La costa e' rocciosa, si eleva solo di pochi mt sul livello del mare, ma vi si immerge verticalmente fino a circa 10 m di profondita'.

L'immersione che qui si propone rimane entro i 20 m di profondità e dura circa un'ora. Si tratta di una passeggiata tra i vari aspetti che puo' presentare un substrato roccioso sommerso. Il fondale e' fatto a gradoni, per cui alterna porzioni quasi pianeggianti a pareti verticali, ciascuna di qualche metro di altezza.

La prima parete, quella sotto costa, e' praticamente una "groviera" di grotticelle, nessuna grandissima, ma tutte praticabili senza grossi problemi (un uso attento del GAV e' necessario per evitare di sollevare sospensioni dal fondo che compromettano, cosi', l'osservazione) (foto 1). Alcune grotte sono camere a piu' ingressi con suggestivi giochi di chiaro-scuro. Nel 1994 questi fondali hanno accolto il campionato italiano di foto-sub, a testimonianza delle grandi possibilita' di scenario che possono offrire. Il tavolato da -9 a -12 mt accoglie grosse colonie di Cladocora caespitosa, e quello intorno ai -18 m ospita, su un fondale essenzialmente sabbioso, le guglie torreggianti di un bel coralligeno di piattaforma, i cui colori, a questa profondita', andrebbero vivificati con una buona torcia.

Piu' a Sud di Torre Inserraglio (foto 2) proponiamo una visita (guidata!) alla Grotta delle Corvine, la piu' grande delle cavita' sottomarine dell'area , con una bolla d'aria interna in cui si puo' riemergere. La presenza della bolla d'aria consente al mare di "entrare" ed "uscire" dalla grotta, spesso con forza, per cui bisognera' scegliere una giornata di relativa calma per evitare almeno il problema di essere risucchiati dentro e/o sparati fuori dalla grotta. Una buona torcia consentira' di ammirare le migliaia di stelline gialle (i polipi di Leptosamnia pruvotii) che tempestano la volta scura della grotta o, piu' avanti, le spugne che si protendono verso il lume della grotta o i radi tubicini contorti dei policheti serpulidi (unici abitatori animali della porzione piu' buia) (foto 3, foto 4).

Altrettanto facile sara' anche imbattersi negli sciami dei misidacei, "gamberetti" che si rifugiano nelle grotte, di giorno, per sottrarsi alla vista dei loro nemici. L'ingresso della grotta (a circa -11 m) si affaccia su un fondale degradante con testimonianze di antichi naufragi (cocci di vasellame) tra l'altro confermati dal relitto di una navis oneraria del II secolo a.C. sommersa (e non visitabile) nelle acque di Santa Caterina, poco piu' a Sud. Leggermente piu' a Nord segnaliamo lo specchio d'acqua dolce denominato "la Palude del Capitano" per una immersione in acque limpide e ricche di spunti (comprese alcune cavità comunicanti col mare).

Da vedere: la localita' e' vicina a Torre Uluzzo e Porto Selvaggio, localita' di importanza nazionale per la paleontologia umana. Numerosi reperti possono essere visti presso il piccolo museo del gruppo speleologico neretino, a Nardo'. L'insenatura di Porto Selvaggio (non raggiungibile in automobile), dominata dalla Torre dell'Alto Lido posta su una roccia a quasi 50 m sul livello del mare, offre un angolo paesaggistico di grande suggestione. Le ville di Santa Caterina sono tra le piu' belle del Salento.

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