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A Tuglie il Premio teatrale Calandra

A Tuglie il Premio teatrale Calandra

Cinque serate di teatro (26 - 30 giugno, Piazza Garibaldi) e quattro spettacoli in concorso per la fase finale del "Premio Teatrale Nazionale" che trasforma il centro di Tuglie in un teatro all’aperto. Realizzato dalla Compagnia Teatrale Calandra, in collaborazione con il Comune di Tuglie e la Provincia di Lecce, il Premio Calandra giunge alla sua XII edizione. L’evento ha vantato nel corso degli anni la presenza di personaggi preziosi per il panorama teatrale e cinematografico come Tullio Solenghi, Paola Gassman, Gianmarco Tognazzi, Pamela Villoresi ed Emilio Solfrizzi. La filosofia del riutilizzo degli spazi urbani storici a fini artistici rappresenta uno dei tratti caratteristici dell'evento. Attori, scene, tecnici, edifici, abitanti e pubblico che si con-fondono esaltando l’unione fra il teatro e la comunità viva e popolare che si raccoglie fra i vicoli e le piazze. Ingresso agli spettacoli 2,50 euro.

Gli spettacoli in concorso

Lunedì 26 giugno - 21.00
Compagnia teatrale Giuseppe Ciciriello - Ceglie Messapica

- Storie di Zhoran
Di e con: Giuseppe Ciciriello
Musica in scena di Piero Santoro
Regia: Giuseppe Ciciriello

"Zingari. Zingari. Zingari: ladri, vagabondi, bugiardi, fratelli del vento… quante cose si dicono sugli Zingari! E quante storie, quanti miti e quante leggende ci sono sugli Zingari! Alcuni sostengono che siano stati loro a fabbricare i chiodi della croce di Cristo e che, per questo, la loro genia è maledetta e costretta a viaggiare per l’eternità. Ma chi maledice? Chi odia? E perché? Cos’è un uomo? La razza? Il pregiudizio? Chi ha Creato il mondo? E come? Chi è nato prima, l’uovo o la gallina? Accompagnato dalla fisarmonica del suo amico Borhat con le melodie, i ritmi e le armonie della tradizione Rom e Balcanica, Zhoran lo Zingaro cerca di rispondere a queste domande raccontando storie. Solo storie, senza pretesa di verità. E con il suo violino narra di come uno zingaro aiutò Dio a creare il mondo; di come uno zingaro vinse il violino al Diavolo; di come gli Zingari si dispersero sulla terra… Le storie di Zhoran sono la conoscenza della cultura orale che, tramandata di generazione in generazione, è sopravvissuta al tempo e a chi ha sperato di sopprimerne la radice. Lo spettacolo è una narrazione che intreccia racconti, tratti o ispirati dalla tradizione Rom, riscritti o reinventati, come è nella natura del raccontare, intervallandoli con riflessioni filosofiche e ironiche, sulla diversità e sull’uomo. Uno spettacolo sarcastico e divertente che, con leggerezza, forse ci aiuta a chiederci chi è l’altro diverso da noi".

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Martedì 27 giugno - 21.00
Compagnia teatrale Calandra in collaborazione con Liceo F. Capece di Maglie (Le)

Romeo & Juliet - Ballata per umanità migranti (Fuori concorso)
Da William Shakespeare
Adattamento di Luigi Giungato
Con Elena Capurso, Stefano Congedo, Luisa Giagnotti, Silvia Martella, Nicolò Gianfreda, Alessandra Calabro, Alice Antonazzo, Chiara Montefusco, Cosma Fiorenza, Gian Mauro Maraschio, Giulia Leucci, Marco Apruzzese, Maria Gloria Zollino, Maria Rinelli
Responsabile progetto Federico Della Ducata
Direzione scenica Patrizia Miggiano
Scenografie e maschere Antonio Puce
Direzione musicale Giusy Negro
Brani inediti Valentina Mazzotta
Regia Luigi Giungato

"Una ballata di amore e di morte alle periferie di un'umanità possibile. Un percorso di studio e ricerca condotto da Federico Della Ducata e Luigi Giungato con gli studenti del Liceo F. Capece di Maglie, sotto la direzione di Gabriella Margiotta. Incentrato sulle minoranze, sull’emarginazione come tratto distintivo di uno spaccato sociale feroce e violento, sullo stigma, marchio rosso sulla fronte che fa di Romeo un Caino della contemporaneità, il Romeo&Juliet shakespeariano è letto e reinterpretato seguendo le tracce che raccontano di violenza ed esclusione sociale, di esilio e di isolamento nella periferia di un luogo non meglio precisato – e per questo prossimo - in cui si intrecciano differenti contaminazioni culturali e linguistiche. La narrazione degli avvenimenti e degli snodi interiori dei personaggi è demandata alla musica, ponte fra le diverse culture, che, come un narratore onnisciente, tesse la trama della tragedia. I personaggi sono frammentati, ricuciti, resi liquidi dalla voce comunitaria del coro, che sancisce, giudica, elegge, condanna. Le maschere - il volto presentabile della violenza - occultano i visi e la loro riconoscibilità, deresponsabilizzando ciascuno dinanzi alla propria legge interiore. I Montecchi e i Capuleti finiscono per essere, così, i bianchi e i neri, gli stranieri e i razzisti, gli omofobi e gli omosessuali, i giudici e i liberopensatori, in una serrata dialettica di opposti che paiono inconciliabili sotto l’egida della discriminazione imperante. Ed è in questo scenario che l’amore irrompe con la sua funzione di coincidentia oppositorum: i toni del contrasto si sfumano, diventano meno nitidi, in un chiaroscuro che accorda le antitesi e ne svela l’inconsistenza".

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Mercoledì 28 giugno - 21.00
Compagnia teatrale La Pulce - Ponte San Pietro (Bg)

Cinque
Di e con Enzo Valeri Peruta
Musiche dal vivo Pierangelo Frugnoli
Regia Silvia Briozzo

"Perché dopo i nove mesi di gravidanza c’é una vita davanti da inventarsi. Perché essere padre é complicato e straordinario. Perché mette in crisi tutti i giorni. Perché i manuali non servono a niente e aver il sesto senso non basta, ci vuole il settimo e pure l’ottavo. Perché sei padre e sei il papà, due figure ben distinte ed entrambe necessarie. Perché il perché si mette al mondo un figlio, anzi tre, generano altri perché e la ricerca delle risposte diventa la nostra vita. Perché essere in cinque. Non più uno. Non due. Tre. Cinque. Cinque vite guerriere. Cinque vite a dividere e a condividere. Il caos primordiale. Casa caserma. Vociare di mercanti, zuffe e pianti inconsolabili. Lavatrici e asciugatrici in centrifuga perenne. Il basket, il rugby ma adesso anche le bambole e il tutù. Fucsia. Ognuno ha il suo spazio, almeno un pochino, un desiderio da esaudire. Sempre pronti a ridere di noi con estrema tenerezza".

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Giovedì 29 giugno - 21.00
Compagnia teatrale Antonello Taurino - Milano

Trovata una sega!
Di e con Antonello Taurino
Regia Antonello Taurino

"Quando il caso incatena gli eventi meglio di uno sceneggiatore hollywoodiano. Più di trent’anni dopo, il racconto per “Attore e proiettore” sulla perfetta sequenza di eventi di quell’estate ’84. La leggenda la conoscevano tutti, a Livorno: nel 1909 Modigliani pare avesse gettato nel Fosso Reale alcune sue sculture, deluso per lo scherno di amici incompetenti che lo avevano deriso per quelle opere. Ma quando nel 1984, per celebrarne i cent’anni dalla nascita, il Comune (a latere di una mostra organizzata in suo onore), ne azzarda tra roventi polemiche il temerario recupero, avviene la pesca miracolosa di tre teste che porta davanti ai Fossi di Livorno le TV di tutto il mondo! E subito i maggiori critici d’arte non hanno dubbi a sancire: “Sono dei capolavori, sono di Modigliani!”. Ma dopo un mese venne fuori che… non eran proprio di Modigliani… l’invasamento collettivo nel cortocircuito vero-falso e il mistero di alcune morti mai chiarite. Tre studenti burloni e un pittore-portuale dalla vita maledetta. Uno spaccato sociologico sull’Italia d’allora e tantissima, memorabile, comicità involontaria: ecco gli ingredienti di quello che fu definito “lo scherzo del secolo".

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Venerdì 30 giugno - 21.00
Compagnia teatrale Contromano Teatro - Taranto

Nella gioria e nel dolore
Scritto, diretto e interpretato da Elio Colasanto e Alessia Garofalo

"Una enorme torta nuziale da scenografia, da luogo/non luogo dove tutto si svolge. Riti, usanze, eccessi e nevrosi di un tipico matrimonio pugliese. Sabino e Nunzia, gli sposini di questa grottesca tragicommedia, vivono gli istanti del loro giorno più importante, riempiendo la vuotezza del loro "Sì" col frastuono di brindisi e auguri, e con sorrisi che diventano sempre più smorfie di dolore o goffe imitazioni di una felicità che non conoscono. Troppo impegnati ad assecondare le regole piuttosto che vivere. In disparte, in silenzio, la storia di chi, sempre per rispetto di quelle regole, quel grande giorno non lo ha potuto vivere continuando ad aspettarlo... nella gioia e nel dolore".

Al termine verranno decretati i vincitori

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