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Presentazione del libro di Vincenzo Santoro
Odino nelle terre del rimorso
Nel dvd allegato, un documentario di Ludovica Ripa di Meana
Il volume sarà presentato da Maristella Martella e Franco Ungaro.
Dal 1973 al 1975 Eugenio Barba e l’Odin Teatret dalla Danimarca si trasferiscono, a più riprese e per lunghi periodi, in Sardegna e nel Salento, con l’intento di portare il teatro in “luoghi senza teatro”, a contatto con popolazioni che abitualmente non ne fruivano. Nel corso di queste permanenze, l’Odin definisce, come modalità di relazione con gli abitanti dei paesi salentini e sardi, in prevalenza contadini e pastori, il cosiddetto “baratto culturale” per cui al dono della loro arte i locali rispondevano con una canzone tradizionale, un ballo o una festa. Un’esperienza destinata a lasciare un segno profondo nei territori interessati, soprattutto nel Salento dove l’Odin aveva come referenti un gruppo di intellettuali, tra i quali Gino Santoro e Rina Durante, impegnati nella ricerca e riproposta della musica tradizionale. In Salento l’Odin elesse Carpignano come sede della propria residenza, toccando molti altri paesi tra i quali Calimera, Castrignano dei Greci, Copertino, Cutrofiano, Galatone e Martano.
Il libro ricostruisce questa appassionante vicenda attingendo a fonti dell’epoca e privilegiando il punto di vista dei protagonisti, individuando anche nessi e relazioni con l’incendio che, da lì a poco, sarebbe divampato attorno al “rinascimento della pizzica”.
Con prefazione di Eugenio Barba, le fotografie di Tony D’Urso, scritti di Antonio D’Ostuni e Antonello Zanda e, nel DVD allegato, il documentario di Ludovica Ripa Di Meana, In cerca di teatro, girato alla fine della residenza salentina del 1974 (con una rappresentazione in presa diretta dell’incontro tra le due culture, una strepitosa performance di Uccio Aloisi e Uccio Bandello e le prime immagini in movimento della pizzica pizzica) e il film di finzione di Torgeir Wethal, Vestita di bianco, girato sempre nel corso dell’esperienza salentina dell’Odin.
Il volume, edito da "Squilibri" e in vendita a 18 euro, sarà presentato a Carpignano Salentino, dove tutto è iniziato, all’interno di una grande festa dove si ritroveranno altri testimoni e protagonisti di quell’esperienza seminale dalla quale sono nati molti dei fermenti culturali e musicali che contrassegnano l’estate salentina come dichiarato dallo stesso Barba: “Partendo dai baratti dell’Odin i giovani di Carpignano cominciarono ad organizzare, a fare le linee, a ricostruire, a re-inventarsi una tradizione che non esisteva più, la festa te lu mieru, che è diventata il modello per decine e decine di altre ricostruzioni, tradizioni inventate negli altri paesi. Al mio ritorno, a volte qui nel Salento, d’estate, vedo questa fioritura, direi quasi un eccesso di feste, che sono partite da quel 1974, da quell’estate e dal desiderio egoista dell’Odin Teatret di trovare un posto tranquillo che potesse alimentarlo con nuovi stimoli”. Vincenzo Santoro, responsabile dell’Ufficio Cultura dell'Anci, impegnato da anni nell'organizzazione di iniziative ed eventi sulle musiche e culture popolari del Mezzogiorno, ha pubblicato numerosi saggi e volumi sulle tradizioni musicali del Salento.