Non si può parlare di Alberto Moscara pittore senza parlare di Moscara uomo. La sua vicenda personale fatta di sofferenza e gioia è elemento fondamentale e imprescindibile per capire e “leggere” il grande artista. Mentre l’uomo era alle prese nel combattere e vincere un male, l’artista comprimeva dentro se una grandissima energia, che una volta esplosa con la sua guarigione ci ha regalato uno dei più grandi talenti della storia dell’arte salentina.
L’arte di Moscara è ricerca e impulso allo stesso tempo, ogni cosa è al suo posto pur essendo fuori posto, come se riuscisse a prevedere il caos che deriverà dalla prossima esplosione cosmico-artistica dell’imprevedibile dumping, riuscendo con grande maestria a dare anima al colore e ad esaudire gli occhi e il cuore di chi si trova di fronte ad una sua opera.
Moscara è capace di creare forme, costruire visioni, far emergere nuove dimensioni, riesce a dare vita alle sfumature con grande abilità e bravura dovuta senz’altro al mestiere ma impossibile senza una grandiosa creatività, elemento fondamentale per dirsi artisti e di cui Moscara è senza ombra di dubbio pienamente provvisto.
Le sue mostre sono viaggi, ogni opera una tappa del percorso ed ogni elemento della creazione astratta l’imprevisto che dà la speranza al cammino e rende unico l’andare.
Tra 100 anni lo ricorderanno come si ricordano i più grandi, ma noi che siamo fortunati godiamocelo ora.