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di Salvatore Gervasi
Il Comitato ARTT Associazione Recupero Tradizioni e Territorio da anni organizza una giornata di festa per sensibilizzare al recupero del patrimonio culturale salentino.
L'intera località rurale è ricca di storia e di reperti del passato. E' qui che si trova la Cripta di Sant'Antonio, a circa due chilometri da Nardò, sulla via per Lecce (nelle vicinanze di 'Pianeta Cinema'). Ad iniziare dalle ore 16.00 di terranno diversi interventi culturali e spettacoli.
Notizie sulla cripta
Nelle fonti è denominata 'Santus Antonius de la Gructa' .
La zona antistante all'accesso è stata scavata in modo da creare un vestibolo a cielo aperto, in cui è stata ricavata la scala, che scende, per oltre due metri, al di sotto del piano di campagna. Il pavimento è in terra battuta. Il basso soffitto è irregolarmente piano e s'incurva agli angoli per raccordarsi alle pareti.
L'impianto della cripta è rettangolare. L'asse liturgico è orientato in direzione Est-Ovest, con altare addossato alla parete orientale. Un gradino-sedile, in parte interrato, corre ai lati dell'altare, lungo la parete a sud e parte di quella opposta. L'ingresso è invece a Nord.
Le pareti sono affrescate. I colori, completamente sbiaditi ed ormai difficilmente leggibili, sono presenti su tutte le pareti e informano tra le16 ed le 18 raffigurazioni databili al XIII secolo e ritenute perciò di matrice bizantina. Queste raffigurazioni appartengono ad un unico ciclo e, probabilmente, ad una stessa mano. Esse sono: San Francesco, l'Annunciazione, Sant' Antonio Abate, La Vergine con il Bambino, Crocifissione, Cristo, San Pietro. Seguono alcuni affreschi di Santi non ancora identificati. Il ciclo di immagini è completato dalle iconografie intitolate a San Nicola, San Giorgio e San Demetrio, San Giovanni Battista. Le figure sono accolte all'interno di una 'architectura picta' costituita da sottili colonnine bianche coronate da capitelli a foglie su cui si impostano archetti trilobati decorati ad ornati vegetali.
In passato, la cripta era inoltre dotata di paramenti sacri adesso conservati nella Cattedrale