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La storia ed i vini delle Cantine Miali di Martina Franca raccontati a "Liberrima nel Cortile"
Giovedì 26 marzo 2009 ore 21, il racconto di Michele e Francesco Miali, eredi di una cantina nata nel 1886
Lecce: “Liberrima nel cortile – Enoteca e libreria sul gusto dei luoghi” e “All’ombra del barocco – Il caffè di Liberrima” presentano giovedì 26 marzo 2009, alle ore 21, la storia delle “Cantine Miali” e dei suoi vini prodotti a Martina Franca (Ta) e distribuiti dalla “Linciano Liquors” di Lecce. Il racconto della serata vede protagonista Michele Miali che, con il fratello Francesco, enologo, sono alla guida dell’azienda di famiglia, una storia imprenditoriale che continua da quattro generazioni.
Le origini delle Cantine Miali risalgono al 1886, quando Elvino Miali, intraprendente commerciante di prodotti agricoli, decide di specializzarsi nel settore enologico, selezionando vini prodotti in Valle d’Itria. Sono anni di profondi cambiamenti del patrimonio viticolo: il ricordo della distruzione delle vigne ad opera della filossera è ancora vivo. Nell’ “era postfilossera”, la viticoltura locale si orienta prevalentemente verso due vitigni, entrambi a bacca bianca: Verdeca e Bianco di Alessano. Ha così origine un uvaggio di ineguagliabile eleganza e armonia, capace di dar vita a vini dal profumo caratteristico, fruttato, di gusto fresco, morbido, equilibrato. Sono proprio queste peculiarità organolettiche a conquistare i maggiori produttori di vermouth piemontesi: Cinzano, Martini e Rossi, Gancia. Negli anni ’20 le Cantine Miali diventano il principale fornitore di vino base vermouth della nota casa vinicola Cinzano, nobilitando il comparto vitivinicolo della Valle d’Itria. Nei primi anni ’60 inizia l’attività di imbottigliamento che consente il salto di qualità dei vini pugliesi, considerati fino a quel momento semplicemente vini da taglio.
Oggi l’aggiornamento tecnico, continuo e puntuale, convive con la tradizione e la storia di una Cantina centenaria. I suoi vini nascono da uve selezionate prevalentemente presso tre aziende agricole, legate alle cantine da precisi accordi di produzione. La provenienza è accordata ad uve provenienti da vecchi vigneti della zona del Salento (Primitivo, Chardonnay, Malvasia Nera, Montepulciano, Novello), della valle d’Itria (Verdeca, Bianco di Alessano), del Nord barese (Bobino Nero e Uve di Troia) ed anche della Basilicata (Aglianico del Vulture). I tecnici aziendali, individuati i vigneti più interessanti scelti soprattutto in funzione del vitigno, dell’età del vigneto, della forma di allevamento e delle caratteristiche pedo-climatiche, seguono tutte le fasi produttive delle uve, dalla potatura alla raccolta, privilegiando le coltivazioni biologiche. La vendemmia è seguita manualmente in epoche diverse per ciascun vitigno: si inizia con le uve di Chardonnay, nelle prime due settimane di agosto e si conclude con l’Aglianico a fine ottobre. La spremitura delle uve diraspate viene effettuata con presse pneumatiche che trattano gli acini con estrema delicatezza estraendo solo il mosto fiore. Segue la fase di fermentazione alcolica a temperatura controllata (18° C per i Bianchi, 24-26 °C per la fermentazione con macerazione per i Rossi), previa inoculazione di lieviti selezionati. Ultimata la fermentazione il vino viene chiarificato, filtrato e refrigerato al fine di ingentilirne i caratteri. Segue l’imbottigliamento del prodotto. Di fondamentale importanza è l’affinamento che può essere effettuato in botti ed in barriques di legno di rovere o in bottiglia. Le Cantine Miali dispongono di una cantina d’affinamento ospitata nel nucleo ottocentesco dell’azienda, dove i vini di maggior pregio riposano per 10-18 mesi in botticelle della capacità di 225 e 350 litri. Tale affinamento genera un connubio ineguagliabile tra gli aromi varietali del vitigno, gli aromi di fermentazione e le note di vaniglia e di tostato, tipiche dei vini barricati.
Il percorso di degustazione della serata a Liberrima nel Cortile comincerà con Argòs, da uve Chardonnay coltivate sulle fresche colline di Puglia, un vino spumante ottenuto con una lunga elaborazione e l’affinamento sui lieviti che gli conferiscono una personalità che lo contraddistingue. Colore giallo paglierino con tenui riflessi verdolini, spuma soffice e abbondante, con perlage sottile e persistente, profumo fragrante e vivace, perfettamente armonizzato con i profumi delle uve d’origine e con i sentori nobili della seconda fermentazione, al gusto è asciutto, secco e deciso, con buona vena acidula. Perfetto come aperitivo (12% vol.), si adatta bene anche con antipasti, carpaccio di pesce e pesce crudo. Si proseguirà con Dolcimelo, un Bianco Martina D.o.c. da uve Verdeca e Bianco di Alessano, che nasce da un’accurata selezione delle migliori uve raccolte da antichi vigneti allevati ad alberello nel cuore della valle d’Itria. Le basse produzioni ed il caldo sole di Puglia portano queste uve ad una perfetta maturazione in grado di esaltare tutte le potenzialità intrinseche, amplificate ulteriormente in cantina con una tecnologia di vinificazione che prevede oltre all’uso di biotecnologie, una criomacerazione di 16-18 ore ed un élévage sur lies per circa 6/7 mesi. Colore giallo paglierino brillante con riflessi verdolini, profumo fine, delicato, con sentore di pesca gialla e miele, gusto fresco, pulito, equilibrato nella sua complessità, è ideale (11% vol.) su pesce di ogni tipo.
La terza tappa degustativa è il Kanathé, Chardonnay I.g.t. Salento, frutto di un sapiente lavoro che inizia nei vigneti e prosegue in cantina, con l’evoluzione di circa 12 mesi sur lies in piccoli fusti di rovere verso quel complesso sensoriale, quell’armonia di aromi e sapori che lo rendono unico ed accattivante. Colore giallo paglierino con tenui riflessi verdi, profumo delicato e armonico con sentori di camomilla e fiori di acacia con sfumature di salvia, gusto finemente sapido con sentori di mandorla e frutta candita, è adatto (12% vol.) ad accompagnare primi piatti con gusto deciso e carni bianche ed è indicato come vino d’aperitivo. Infine, il rosso Igt Salento Ìchore che nasce da uve negroamaro, primitivo e merlot provenienti da annose viti allevate nel cuore della Puglia. La tecnologia di produzione associa ai canonici rimontaggi e follature i più innovativi delestage. La tradizionale macerazione delle uve pigiate si protrae ben oltre i canonici 10-15 giorni, ottenendo un vino davvero unico. L’affinamento avviene sur liès in piccoli fusti di rovere e in botti da 30 hl per 24 mesi e si protrae in bottiglia per ulteriori 8 mesi. Colore rosso rubino molto intenso con riflessi violacei, profumo complesso, armonico di amarena e prugna con leggeri sentori di vaniglia e nocciola tostata, gusto pieno, strutturato, molto equilibrato, è eccellente (13% vol.) su arrosti, brasati e cacciagione.