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Tra le cose che porta il mare: personale di Massimo La Greca
a cura di Monica Maggiore
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“L’arte è sempre stato un luogo, una dimensione che mi fa sentire me stesso”. Massimo La Greca cerca, crea e trasforma. E’ questa la sua vera arte, l’arte del trasformare. Sempre sensibile al recupero dei materiali più vari, tra i legni raccolti sulle spiagge che fanno da cornice alle sue storie colorate, nasce “Tra le cose che porta il mare”, appunti raccolti in un album da disegno durante uno dei viaggi in India e Nepal: la luna, un fiore alpino, un paesaggio da fiaba, una vetrata di Calcutta. Sensazioni, simboli e segni essenziali, colore e onde, linee, punti, stelle, spighe di grano su sfondi blu notte. Appunti rielaborati e riportati su tele ricavate dai sacchi di caffè provenienti da altri continenti che portano i loro messaggi, altre energie, così come il legno del mare. “Per me – spiega Massimo - andare a recuperare il legno di mare è un gioco, un pretesto per prendere contatto con la natura: mi piace immaginare che questi legni abbiano attraversato tanta distanza nel mare per arrivare carichi delle energie dell’acqua, del vento del sole e in ultimo della terra, spiaggiandosi. Io continuo a modellare questa materia e a crearne altra proprio come ha fatto il mare”. I colori acrilici sulla tela lasciano segni semplici e vivi che trovano immediatamente consensi e spazi in cui collocarsi, segni di un artista-artigiano autodidatta, dotato di una manualità raffinata che dà vita ad un'arte naif semplice ed essenziale. La Greca ci dà la possibilità di instaurare un dialogo con la natura ma anche un dialogo interculturale. L’arte diventa così uno strumento per aprirci ad altre culture e confrontarci con esse scoprendo nuove ricchezze.
Note biografiche:
Massimo La Greca nasce a Trepuzzi nel 1956 attualmente vive ed opera a Lecce. Il suo percorso pittorico inizia con la decorazione sul vetro che man mano si completa con varie forme di lavorazione. Una lampada indiana è stata l’ispirazione da cui nasce la prima espressione pittorica sul vetro negli anni ‘70. Artista e artigiano, ha creato oggetti di design con la tecnica della vetro fusione, mosaici e vetrate artistiche per interni attraverso la tecnica Tiffany collaborando con importanti architetti. Dagli anni ‘80 ad oggi partecipa a numerose collettive nel Salento e in Italia tra cui la prima Biennale d’Italia di arte contemporanea al Museo di Trevi. Vince il primo premio della seconda edizione della rassegna d’arte Kontemporanea, (organizzata dall’associazione Il Raggio Verde). Evidente nei suoi lavori il richiamo alla natura, per molti anni pratica e insegna yoga, una disciplina che lo ha fatto sentire più vicino ad essa. Dipingere lo fa sentire vivo, gli sembra di vivere un’avventura. Oggetti di uso comune come sedie, cucchiai di legno, reti metalliche, lattine, legni marini. L’arte di trasformare è una filosofia che la Greca prende come ispirazione da Ezechiele Leandro, un grande artista salentino che attraverso il suo operato ha dimostrato che non ci sono limiti nell’arte e qualsiasi oggetto può essere trasformato e tramutato in opera.
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