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Eventi e speciali

La mirabile visione - Frammenti da "La vita Nuova"

Luigi Scorrano & Simone Giorgino

Informazioni utili

  • Categoria: Teatro / Spettacoli
  • Data: 14/03/2009
  • Dove: Tuglie
  • Indirizzo: Frantoio Ipogeo
  • Costo: Ingresso libero
  • Orario: 20:30
  • Organizzatori: Compagnia Teatrale Calandra
Sabato 14 marzo alle ore 20.30, presso il Frantoio Ipogeo di Tuglie (Le), la Compagnia Teatrale “Calandra” darà il via all’annuale appuntamento con “Calandra Cultura” piccola rassegna di salti in alto. Ad aprire il cartellone saranno Luigi Scorrano e Simone Giorgino con “La mirabile visione” Frammenti da La Vita Nuova.

La Vita Nuova è il "libello" (libriccino) che Dante trae dal libro della memoria in linee essenziali per raccontare un'esperienza straordinaria: quella di un amore totale che ha tutti gli incanti e le angosce della giovinezza e che si manifesta come forza talmente coinvolgente da sconvolgere la vita ma rinnovandola profondamente. L'amore è quello per Beatrice: la giovane donna è quasi un'apparizione celeste, una visione pacificatrice, la signora della mente e del cuore del poeta venuta di cielo in terra a miracol mostrare. Un amore, quello di Dante per Beatrice, all'insegna del mistero trinitario che imprime il suo religioso sigillo sull'intera vicenda e giustifica il linguaggio estatico di una poesia raffìnatissima e di una prosa essenziale che con quella poesia fa racconto e chiarimento di stati d'animo, di una condizione esistenziale unica.
La "lettura" fattane da Simone Giorgino e da Luigi Scorrano mette al centro Beatrice e Dante, isola il loro straordinario colloquio amoroso, ritaglia dall'intera vicenda una linea semplice e suggestiva in cui due voci s'intrecciano e si alternano tra narrazione dei fatti e affidamento alla parola sovrana del poeta: una voce che vuoi rendere piano ciò che è arduo, un'altra voce che ricanta quella del poeta nella sua assolutezza, nell'incantesimo della sua pronuncia trepida e decisa in una ascensione poetica che porta alla promessa di un'opera più alta in cui di Beatrice, la donna amata, si possa dire quello che non fu mai detto d'alcuna altra donna.
In grazia di questa parola. Beatrice si inscrive per sempre nell'immaginario collettivo e nella storia della poesia: sfuggente e concreta: meravigliosamente remota, meravigliosamente attuale.

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