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Un progetto di Silvia Civilla
con Silvia Civilla e Michele Napoletano
Lavagna luminosa Daniela Cecere
Regia Gianluigi Gherzi
Scrittura Drammaturgia Silvia Civilla, Gianluigi Gherzi
Assistenza tecnica Marco Oliani e Daniel Rosu
C’è un cane e una bambina.
Abbandonato, il cane, rinchiuso in un canile. Aspetta lo smaltimento riservato a chi non ha padrone che garantisca per lui. Abbandonata pure la bambina. Eppure la bambina ha dei genitori, ha una casa, ha una vita del tutto normale. Ma le manca qualcosa di grande, di importante, da condividere. Un compagno di giochi e di avventure.
La bambina incontra il cane. Gli porta in regalo la sua curiosità, la voglia di un rapporto vero e assoluto. Il cane l’aiuta a scoprire la vita, quella che si svolge anche fuori dalle pareti di casa, anche fuori dallo schermo del computer e dalle programmazioni di giochi elettronici.
Esploreranno insieme la città dei cani. Che è fatta di vie, vicoli, odori, discariche. Che è memoria dei luoghi in cui hai amato e dove davvero sei cresciuto. Che è un educarsi all’emozione, alla sensibilità.
Le leggi legate alla comodità, all’utilizzo ottimale del tempo, al rifiuto di tutti i fastidi che vengono dal prendersi cura di qualcuno, cercheranno di separarli.
Ma separarsi dal cane, dalla sua parte animale e terrena, sarà per la bambina come morire. Ritrovarlo sarà ritrovare l’esperienza del vivere e gli occhi che la trasformano in poesia.
Gianluigi GHERZI
Una storia contemporanea, un mondo che si srotola tra le mani di una ragazza che “raccontava storie e disegnava…disegnava…”…
Drillo è una favola dei nostri giorni, una favola a lieto fine che tra colori, bizzarrie e risate lascia in bocca il gusto dolceamaro dell’amore sincero.
Conosciamo una bimba che annoiata, in una stanza colma di giochi, i compiti da fare, i genitori pieni di impegni, impunta i piedi e stringe i pugni per avere un cane. Il cagnolino con cui scambiare affetto e coccole lo trova, tutto spaventato, in un canile. Questo cane si chiamerà Drillo e diventerà il suo migliore amico e il suo maestro di vita.
Drillo le insegna tanto sugli uomini, sulla città, sulla vita da vivere libera dalle ore, dagli impegni, dall’economia… Le insegna ad aver fiducia negli altri, la felicità di stare insieme, l’importanza del conoscere l’altro, del sentire senza bisogno di parole, le insegna l’importanza dell’amicizia che vale più di un gioco o di qualunque bene materiale.
Drillo è uno spettacolo di denuncia, una favola sui valori. Ci insegna che l’amore vince su tutto, che sconfigge anche la depressione che assale la nostra piccola eroina dopo che i suoi genitori abbandonano il suo tesoro, quel cagnolino che le scalda il pancino quando si stendono sul letto…
Lo spettacolo si snoda tra disegni e colpi di colore proiettati dalla lavagna luminosa e prende anima e corpo grazie ai due attori, Silvia e Antonio, che, come per magia, fanno vivere segni dando voce e sentimento ai diversi personaggi e facendoci viaggiare tra cimiteri, canili, luoghi della città e spazi del privato.
Agli spettatori sembrerà quasi di girare le pagine di un libro i cui personaggi prendono vita irrompendo nello spazio del qui e dell’ora per raccontarci, facendoci sobbalzare dalle emozioni, la loro storia. Una storia di una famiglia moderna, con i problemi delle famiglie di oggi, e di una piccola eroina che, con il suo coraggio e la sua perseveranza, riesce a conquistare l’umanità dei rapporti che le mancava.
Un’ultima nota. Drillo è uno spettacolo nato per salutare con affetto un amico che non c’è più, Drillo è un cagnolino che è veramente esistito e che ora con questo spettacolo diventa simbolo di tutti i nostri piccoli amici che ci hanno accompagnati nel corso della nostra vita. Siamo in tanti ad avere un Drillo da salutare, da ricordare e da ringraziare per l’affetto che è stato in grado di regalarci nei pochi o tanti anni trascorsi insieme.
Al Drillo... che è nei nostri cuori!
Barbara MAISTO