Parte la Settimana della Cultura a Brindisi.
Sabato 9 aprile ore 18.30 Inaugurazione presso il Complesso ex Scuole Pie. Fino a Domenica 17 Aprile
La struttura si propone come nuovo luogo culturale nel centro storico cittadino. Oggetto di un intervento di restauro realizzato attraverso il progetto Urban Italia, il complesso monumentale è riconsegnato alla città per rivivere e avviare il tempo di un polo culturale moderno e organizzato. I lavori di risistemazione hanno recuperato e riqualificato un antico monastero nella logica di realizzare una “sala urbana” aperta e multifunzionale che potrà accogliere attività promosse dall’Amministrazione comunale e non solo. Una trasformazione che oggi crea connessione urbana e aggiunge un nuovo spazio pubblico destinato al confronto tra le arti, l’artigianato e le tradizioni del territorio, ma anche un laboratorio di idee e di progettualità.
L’edificio, un tempo sede del convento dei Chierici Regolari delle Scuole Pie e successivamente impiegato come carcere mandamentale, scuola e dormitorio, ospiterà la Pinacoteca Collezione Armando Scivales e gli uffici della Fondazione Nuovo Teatro Verdi. Il complesso include il chiostro dell’antico convento che sarà utilizzato con il fine di creare occasioni di scambio e confronto con la città; al primo piano anche una sala polivalente per conferenze, proiezioni ed esposizioni.
La collocazione strategica - nei pressi del complesso monumentale di Palazzo Granafei Nervegna e del Nuovo Teatro Comunale Giuseppe Verdi, oltre alla particolare offerta di attività legate alla contemporaneità - rende naturale individuare nel pubblico giovanile un riferimento importante della struttura.
Domenica 10 aprile ore 10.30
Qui...dove la terra finisce e il mare comincia
Memoria e immagine d’impresa
L’Archivio di Stato di Brindisi, in collaborazione con l’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale e con il CNR - Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali di Lecce, contribuisce con una mostra di documenti, fotografie e oggetti alla ricostruzione storica del tessuto di imprese del territorio di Brindisi fra la fine dell’Ottocento e gli anni Cinquanta del secolo successivo. Attraverso il repertorio visivo e iconografico presente nella pubblicità e nelle carte intestate e gli altri strumenti utilizzati dalle imprese per comunicare, si attesta la presenza nel capoluogo di attività legate alla terra e ai suoi prodotti, come aziende vinicole e fabbriche di botti, e di imprese sorte per la presenza del porto e del mare, quali società e agenzie di navigazione, aziende per l’industria della pesca o per il recupero di relitti in mare. Testimonianze della doppia identità, sospesa fra terra e mare, che ha sempre caratterizzato la città di Brindisi. Alla provincia brindisina appartengono invece alcune figure di imprenditori particolarmente attenti all’immagine e antesignani della comunicazione d’impresa, quali Stefano L’Abbate, dell’omonimo saponificio fasanese, o Vincenzo De Marco, industriale vinicolo in S. Pietro Vernotico: in mostra se ne ricostruiscono ambienti di lavoro, uffici e tecniche di comunicazione.
Domenica 10 aprile ore 19.00 Ex convento di Santa Chiara
Jazz moment
Trent’anni di jazz al Saint Louis
Mostra fotografica di Andrea Pacioni
La magia di un artista come Andrea Pacioni è riuscita a catturare le anime dei grandi jazzisti italiani e non solo. Un’accurata selezione di immagini in bianco e nero di musicisti di chiara fama internazionale: da Enrico Rava a Roberto Gatto, Enrico Pieranunzi, Jack de Johenette e Marcus Miller.
Gran parte delle immagini in esposizione è stata raccolta in “Saint Louis, 30 anni di Jazz”, una pubblicazione a cura di Adriano Mazzoletti e Marco Molendini per celebrare la longeva e proficua attività svolta dalla nota Scuola di Jazz.
Domenica 10 aprile ore 20.30 Auditorium ex Convento di Santa Chiara
Lala - Mangiaracina 4tet
Pure Songs - concerto jazz
Pure Songs è un progetto nato dall’amore per la capacità comunicativa ed emozionale di una melodia, sia essa proveniente dal jazz o dal vasto e vario patrimonio di ascolti che ognuno di noi accumula e custodisce negli anni. Le musiche di Pure Songs sono la fonte d’ispirazione per la scrittura dei testi, che sono quindi strettamente legati ad esse, ne dipendono e ne sono il frutto.
Il progetto nasce anche dall’amicizia e dalla collaborazione fra due musiciste, Laura Lala (cantante, autrice di alcune musiche e di tutti i testi) e Sade Mangiaracina (pianista ed autrice di alcune musiche), che hanno scoperto di condividere, oltre all’amore per il jazz e l’improvvisazione, la stessa passione per le “canzoni” e di attribuire grande valore al testo, alla sua interpretazione e alla sua composizione in inglese ed in siciliano, dialetto che appartiene alla cultura ed alle radici di entrambe.
Laura Lala voce
Sade Mangiaracina piano
Diego Tarantino contrabbasso
Alessandro Marzi batteria
Martedì 12 e mercoledì 13 aprile ore 20.30 Nuovo Teatro Verdi - Prima nazionale
Donka, una lettera a cechov
Scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca
Commissionato a Daniele Finzi Pasca per aprire a Mosca le celebrazioni del Festival Cechov nel 150mo anniversario della nascita del grande scrittore russo, Donka. Lettera a Cechov è un omaggio poetico reso con la magia del circo, uno spettacolo di visioni, fragili equilibri, danza, acrobazia e giocoleria. Daniele Finzi Pasca - già protagonista affermato della scena internazionale e autore di spettacoli indimenticabili per il Cirque Éloize e il Cirque du Soleil - s’immerge nella vita dello scrittore, nei suoi testi e nei suoi diari, decifrando note e appunti, donando corpo e forma ai suoi famosi, enigmatici silenzi. Cechov adorava pescare: per lui era una forma di abbandono alla meditazione. E donka, in russo, è il piccolo sonaglio che si appende alla canna da pesca per segnalare quando il pesce ha abboccato. Affascinato da questa immagine, Finzi Pasca cerca nel baule della fantasia circense e dà vita a un poema visivo fatto di oggetti e corpi sospesi insieme a un cast internazionale di abili performer, clown, musici, acrobati e danzatori, che si muovono su un tappeto sonoro composto da Maria Bonizago richiamando le atmosfere della lontana Russia. Tra ombre cinesi ed esplosioni di colori, suonano fisarmoniche, valzer, vecchie romanze e cori tradizionali, mentre sulla scena sfila una galleria di tipi cecoviani, eterni studenti, dottori, sognatori, scapoli e fanciulle in lutto per la vita, istantanee di un mondo perduto nel quale risvegliarsi per continuare a stupirsi.
Mercoledì 13 aprile ore 17.30 Palazzo Arcivescovile • Sala “Monsignor Elio Antelmi
Presentazione del libro
La provincia dei frati minori cappuccini di Puglia
5 secoli di storia. Primo centenario della rifondazione della Provincia
Il volume ripercorre la storia, lunga cinque secoli, della presenza nella nostra regione dell’Ordine dei ‘frati del popolo’, profondamente radicato nella società e nella cultura: raccoglie gli atti del convegno storico (Lecce, 18 ottobre - Bari, 3 novembre 2008), il catalogo della mostra documentaria realizzata dagli Archivi di Stato di Bari, Brindisi, Lecce e Taranto e un ricco apparato fotografico sugli ultimi cento anni della provincia religiosa e delle sue missioni in Mozambico e Albania. Per i frati cappuccini un modo diverso di evangelizzare, per tutti l’opportunità di ricordare l’importanza della loro azione sociale e pastorale e scoprire la ricchezza del loro percorso plurisecolare nel nostro territorio.
Venerdì 15 aprile ore 18.30 Palazzo Granafei Nervegna
Incontro con Giordano Bruno Guerri
Presentazione del libro
Il sangue del Sud
Antistoria del Risorgimento e del brigantaggio
In questo libro, ricco di un’avvincente documentazione, Giordano Bruno Guerri rilegge la vicenda del Risorgimento e del brigantaggio come una “antistoria d’Italia”: per liberare i fatti dai troppi luoghi comuni della storiografia postrisorgimentale (come la pretesa arretratezza e miseria del Regno delle Due Sicilie al momento della caduta) e per evidenziare invece le conseguenze, purtroppo ancora attualissime, della scelta di affrontare la “questione meridionale” quasi esclusivamente in termini di annessione, tassazione, leva obbligatoria e repressione militare. Il Sud è stato trattato come una colonia da educare e sfruttare, senza mai cercare davvero di capire chi fosse l’”altro” italiano e senza dargli ciò che gli occorreva: lavoro, terre, infrastrutture, una borghesia imprenditoriale, un’economia moderna. Così, le incomprensioni fra le due Italie si sono perpetuate fino ai nostri giorni. Alcuni briganti spiccano per doti - umane e di comando - non comuni, come Carmine Crocco, che per tre anni tenne in scacco l’esercito italiano; e così le brigantesse, donne disposte a tutto per amore e ribellione; altri rientrano più facilmente nel cliché del bandito o dell’avventuriero, ma tutti contribuiscono a dare volti e nomi a una triste e sanguinaria pagina della nostra storia, che si voleva cancellare.
Sabato 16 aprile ore 18.30 Auditorium ex Convento di Santa Chiara
Il Risorgimento in parole e musica
L’Unità tra inni patriottici e canti di brigantaggio
“V’è un periodo nella vita dei popoli, come in quella degli individui, nel quale le nazioni s’affacciano alla libertà, come l’anime giovani all’amore: per istinto, per bisogno indefinito e segreto, perché la natura creando l’uomo gli scrisse nel petto libertà e amore; ma senza conoscenza intima della cosa bramata, senza fede. Allora la libertà è passione di pochi privilegiati a vivere profeti e morire martiri; per gli altri è desiderio, sospiro, pensiero, e null’altro”.
(da “La Giovine Italia” di Giuseppe Mazzini)
La musicalità della nostra epopea risorgimentale attraverso le parole, i canti, gli inni di un popolo che ha vissuto l’Unità d’Italia ma ha anche subito le contraddizioni di una terra controversa, facendosi portavoce di una ribellione diventata storia.
Ricerca Storica Stella Coi
Contributo storico Elisabetta Caroppo Università del Salento
Voce narrante Marcantonio Gallo
Con la partecipazione del Canto Antico della Nostra Terra,
gruppo di ricerca popolare del CTG
e del Coro Polifonico Parsifal
Domenica 17 aprile
Momenti d’Arte
Visite guidate Info e prenotazioni al 345/8155678 ore 10.00 - 13.00 / 17.00 - 20.00
Complesso ex Scuole Pie
Il Convento delle Scuole Pie fu originariamente sede di una comunità di Padri Celestini, nel 1659 fu acquistato da Francesco de Estrada (arcivescovo di Brindisi) per consentire all’interno dell’edificio un insediamento degli Scolopi.
Il Convento fu abbandonato dai Padri per il Regio Decreto del 13 Febbraio 1807 e nel 1873 divenne di proprietà dell’Amministrazione comunale di Brindisi. Il Convento fu adibito prima a sede del carcere cittadino, poi nel 1875 fu sede del Consiglio di leva, nel 1912 ospitò un brefotrofio ed infine nel 1923 fu sede della Croce Bianca e delle Guardie Campestri.
Al piano superiore è ospitata la sede della Pinacoteca Collezione Armando Scivales e sono collocati gli uffici della Fondazione Nuovo Teatro Verdi.
Palazzo Granafei Nervegna
Il complesso noto come Palazzo Nervegna fu costruito attorno al 1565 dalla famiglia Granafei, dalla quale nel Settecento prendeva il nome la via antistante quale “Strada delli Granafei”.
Nel 1862 Giorgio Granafei vendette il palazzo ai fratelli Luigi e Giuseppe Nervegna ai quali si deve il nome comune.
Attualmente è sede degli uffici di rappresentanza dell’Amministrazione comunale e dell’Università del Salento. Importante contenitore culturale, ospita annualmente mostre di pregio.
Manzù: l’artista
Noto a tutti per il suo capolavoro, la Porta della Morte della Basilica di San Pietro, Manzù è unanimemente considerato uno dei più rappresentativi scultori del Novecento, tanto da essere stato ‘ribattezzato’ uno dei tre “M” della nuova rinascenza della scultura italiana insieme con Arturo Martini e Marino Marini.
La selezione delle opere esposte è eterogenea e percorre le tappe fondamentali dell’artista. Immancabili le teste e i busti femminili, in particolare quelli che ritraggono Inge, l’amata moglie alla quale Manzù riserva molte frasi incisive: “ogni tanto guardandola sento l’impulso di ritrarla, di scolpirla, e non posso fare a meno di farlo”.