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Appuntamento il 6 gennaio alle ore 11:30 Lecce presso il Teatro Paisiello. Il Cd è prodotto da Cliocom
Presentazione del nuovo CD di Franco Tommasi "Canzoni Napoletane", definito dall'autore "un omaggio dal Salento alla canzone napoletana". Interverrà il trio acustico Percorda (chitarra e voce: Franco Tommasi, mandola: Fedele De Palma, mandolino: Ofelia Elia) che eseguirà una selezione di brani tratti dal CD. Il CD è stato prodotto da ClioCom che ne farà omaggio agli intervenuti insieme al suo ormai tradizionale calendario, quest'anno dedicato a Capri.
Brani contenuti:
1. Era de maggio 3:57
2. Palomma 'e notte 3:35
3. Duje paravise 3:01
4. Fenesta vascia 2:56
5. Lo Guarracino 5:39
6. La Palummella 2:35
7. Vurria ca fusse ciaula 3:28
8. Serenata napulitana 4:06
9. Voce 'e notte 4:19
10. 'I te vurria vasà 5:43
11. Malafemmena 3:27
12. Tu ca nun chiagne 2:40
I rapporti in campo musicale tra il Salento e Napoli sono stati sempre intensi e non necessariamente a senso unico. Ciò vale sia per l'ambito colto che per quello popolare. Si pensi, per esempio, ai diversi compositori salentini della scuola napoletana del '700, a cominciare dal più grande di tutti, Leonardo Leo. Più vicino a noi, come non ricordare interpreti come Tito Schipa e Domenico Modugno, due salentini che hanno contribuito al successo della canzone napoletana nel mondo. Non mancano rappresentanti del Salento neanche tra i compo- sitori di alcune tra le più celebri melodie napoletane.
Basti il nome di Mario Pasquale Costa, originario di Taranto, al quale si devono le musiche di Era de Maggio, Catarì, Serenata Napulitana e di altre famose canzoni partenopee. Anche nella tradizione popolare le corrispondenze sono significative. Viene subito in mente la stretta parentela tra la tarantella e la pizzica ma si deve anche osservare come l'influenza napoletana sulla musica salentina sia spesso misconosciuta.
Se infatti è facile identificare ne “Lu cardillo", ne ”La palummella" ecc., le versioni salentine dei celebri brani della tradizione napoletana, chi, per esempio, sa che "Quandu te llai la facce alla matina", ancora oggi popolarissima nel Salento, altro non è che la traduzione della napoletana "Chell’acqua ca te lave la matina/te preio, Nina mia, nu’ la ghittare/A do’ la ghiette ce nasce ‘na spina/’Na rosa muscarella p’addurare?" Oppure che i versi della nota pizzica "na sira nde passai e iddha nun c'era..." nascono a Napoli come "Sera passaie e tu, bella, abballave/ Cu ‘nu rucchetto palomma parive/ Cchiù de na vota me volea accostare/ Pe ddarte ‘nu vasillo sapurito/ Riss’o cumpagno mio: “Tu che bbuò fare?”/ Chi vasa a Teresina è pen’a "vita"?
"Mi piace pensare alla mia passione per la canzone napoletana - dice Franco Tommasi - nel contesto di questo fecondo tessuto di relazioni pur consapevole che, prima di ogni altra cosa, a colpirmi in questo genere sono la bellezza e la freschezza delle composizioni, che risaltano particolarmente quando si ascoltino ripulite dalle pesanti incrostazioni accumulatesi in anni di interpretazioni grevi e manierate. Se poi a qualcuno dei miei tre ascoltatori l'idea di dedicarsi all'interpretazione di canzoni napoletane dopo aver partecipato attivamente al movimento di riscoperta della musica tradizionale salentina, proprio oggi, forse nel momento di maggior notorietà di quest'ultima, parrà una reazione seccata all'overdose di salentinità che subiamo da alcuni anni (un fisiologico, benché assai molesto, effetto di secoli di carente riconoscimento di un'identità culturale), glielo lasceremo pensare.
Non senza però aver ricordato che le prime motivazioni di questo umilissimo lavoro sono l'amore e l'ammirazione per una stupenda tradizione musicale di cui tutto il meridione italiano va, con pieno diritto, fiero".
I ringraziamenti di Tommasi: al Maestro Ciccio Capasso. Ringrazio inoltre affettuosamente per il sostegno e l'incoraggiamento ricevuto Paolo Amendola, Gabriele Arnesano, Margherita Bovicelli, Vincenza Capone Totaro, Gabriele Conte, Valerio Daniele, Antonio Greco, Fedele De Palma, Ofelia Elia, Flavio Massari, Emanuele Mazzei, Giuseppe A. Pastore, Clara Quarta, Pino Rossi, Mauro Squillante, Enzo Valente, i miei genitori, gli amici della Associazione Napoletani a Lecce.