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con Anna Amadori, Cristiano Fabbri, Claudio Guain, Giada Melley, Morello Rinaldi scene Teatro delle Briciole costumi Evelina Barilli luci Sergio Rossi drammaturgia Bruno Stori musiche originali Alessandro Nidi regia Letizia Quintavalla riallestimento tecnico Paolo Gamper, Emiliano Curà tecnici Emiliano Curà, Paolo Gamper, Jan Olieslagers, Paolo Romanini La voce di Pinocchio è di Anna Amadori Il teatrino è stato costruito nel laboratorio di Emilia Romagna Teatro
età consigliata: 6-10 anni - tecnica utilizzata: attore, oggetti e figura
In scena Pinocchio, mosso da attori vestiti di nero vuole percorrere i sentieri del reale per poter abbandonare le sue spoglie burattinesche, ma viene sempre deviato nel suo cammino dalla fantasia che lo avvolge in un mondo di fiaba. D’altra parte, la casa di Geppetto, inscritta in un cerchio rotante di alberi al centro della scena, è un modesto teatrino: il luogo magico dove tutto può accadere, dove la fantasia incontra la realtà. Lì dentro Geppetto modella il ciocco di legno che diventerà suo figlio, ma sempre lì dentro, nel magico rettangolo dietro il sipario, ci saranno Mangiafuoco e le sue terrorizzate marionette, la trattoria del Gambero Rosso dove Pinocchio cena con il Gatto e la Volpe, l’arena del circo che ha comprato il burattino diventato ciuchino, il ventre oscuro della balena. La lucidissima drammaturgia di Bruno Stori ha badato a evidenziare i toni notturni, macabri, allarmanti del testo, felicemente sintetizzati nella memorabile battuta della Fata: “Con certi comportamenti si finisce in carcere o all’ospedale”. Pinocchio ne viene fuori per quel che davvero è: una sorta di stralunato e ciclico viaggio infantile nelle trasformazioni catastrofiche della crescita.